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Il corso dell’impiantazione passo dopo passo

L’inserimento dell’impianto è stato qualificato una piaccola operazione ambulatoriale, la sua durata è circa 30-60 minuti. Per l’organismo sano non significa grande peso. Nella maggior parte dei casi eseguiamo l’intevento in anestesia locale.

L’operazione non causa nessun dolore o disagio. Dopo può presentarsi dolore postoperatorio, che di solito passa già nel giorno dell’intervento, magari si può sentire un dolore medio, il quale è annullabile completamente con antidolorifici. Come in caso di ogni intervento, anche l’impiantazione la precede una visita di controllo completa. Questa visita comincia con una conversazione tranquilla, quando ci informiamo del Suo stato di salute generale, e della precedenza relativa alla bocca e ai denti. I fattori di rischio speciali dell’impiantazione, come il fumo, consumo di alcool, farmaci, abitudini dell’igiene orale, ecc., impongono grande attenzione.

Dopo la conversazione da una parte esaminiamo la cavità orale, dall’altra parte eseguiamo dei controlli generali in relazione al Suo stato di salute. Nella progettazione del trattamento è indispensabile fare una radiografia panoramica, siccome in base a questa possiamo informarci della quantità della sostanza ossea, delle forme anatomiche (la posizione della cavità orale, e dei nervi). Dopo i risultati dell’esame generale della bocca e della radiografia prepariamo il progetto di trattamento, che soddisfa anche tutte le Sue esigenze. Soltanto conoscendo i risultati degli esami possiamo decidere se l’impiantazione sia eseguibile con successo.

Nel prossimo passo progettiamo il corso del trattamento

  1. Se prima dell’impiantazione occorre estrare dente?
  2. Quanta sostanza ossea c’è a nostra disposizione – ci vuole riparazione di osso?
  3. Com’è la posizione della cavità orale – dobbiamo fare rialzo del seno mascellare?
  4. Quanti impianti dobbiamo inserire?
  5. Con quale tipo di impianto lavoriamo?
  6. Quale tecnica di impiantazione applichiamo? (dopo l’estrazione di dente impiantazione immediata, ritardata o tardiva)

Discutiamo con Lei delle domande, se durante il tempo di guarigione ossea degli impianti Lei vuole portare sostituto provvisorio, chiariamo le spese presupposte dell’impiantazione, e stabiliamo la data dell’intervento.

Dopo l’estrazione del dente aspettiamo circa 2-3 mesi, finchè la ferita si guarisca e l’ossificazione si cominci. Però si deve sapere, che dopo ogni estrazione segue riassorbimento osseo, così quanto aspettiamo con l’impiantazione tanto meno sarà la quantità dell’osso e tanto più difficile sarà eseguire l’intervento. L’inserimento dell’impianto (degli impianti) succede in anestesia locale, me nel nostro studio c’è possibilità anche di fare il trattamento in narcosi.

Come primo passo dell’intervento, prepariamo la parte interessata della mascella/mandibola. Nel dato territorio pratichiamo delle incisioni nella gengiva, formiamo il cosidetto lembo. Così la superficie ossea diventa raggiungibile. Nell’osso facciamo un foro con una fresa sottile, determinando così il posto preciso, la direzione e la lunghezza dell’impianto. Poi eliminiamo una sostanza ossea corrispondente allo spessore della vite dell’impianto. Nella cavità ossea nata così prepariamo una forma per accoglimento della parte filettata dell’impianto. Questa forma facilita l’inserimento della vite, non è questa ad essere responsabile per il fissaggio dell’impianto. Si deve applicare questa fase di lavoro soltanto ad alcuni tipi di impianti. Ad ogni tipo di impianto appartiene un set di frese in misura e in forma adatta, che aiuta il dentista nella formazione del foro perfetto. Dopo la preparazione del foro osseo adatto, inseriamo l’impianto, lo forniamo della vite per la guarigione, poi chiudiamo la parte molle, cioè suturiamo la gengiva. L’inserimento dell’impianto sotto la gengiva occorre per la guarigione sterile. La gengiva sbarra l’impianto dal mondo esterno, così si può assicurare lo scaricamento dell’impianto, cioè che nel peridodo di guarigione non lo influenzano delle forze di movimento. Eliminiamo le suture dopo una settimana, l’impianto si guarisce più a lungo essendo difesa sotto la mucosa. Per la durata della guarigione Le prepariamo un sostituto dentale provvisorio, così non rimane senza dente neanche per questo tempo.

La relazione fra l’impianto e l’osso – osseointegrazione – si sviluppa in 3-6 mesi. La radice finta soltanto dopo questa può esser caricata con sicurezza, cioè dopo questa si può preparare il moncone. L’osseointegrazione rende possibile il fissaggio stabile degli impianti, così saranno capace di sopportare durevolmente le forze masticatorie senza danni. Per l’osseointegrazione la superficie esterna dell’impianto è “responsabile”. I produttori trattano la superficie con rugosità macroscopiche e microscopiche. La rugosità macroscopica è la filettatura, che è responsabile per la stabilità primaria dell’impianto. Oggi la preparazione microscopica della superficie riceve un ruolo sempre maggiore, che aumenta la velocità della nascita della relazione fra l’impianto e l’osso – assimilazione dell’impianto. Negli ultimi tempi le grandi ditte produttrici di impianti hanno elaborato delle procedure di trattamento superficiale, che si mantengono come segreto professionale. Gli impianti, la cui superficie è stato trattato, misurabilmente e in base ad esami istologiche si guariscono più velocemente, sono caricabili prima.

Passato il tempo di guarigione segue la preparazione della struttura protesica sovrastante. Dopo la guarigione controlliamo l’osseointegrazione con radiografia. Prima liberiamo gli impianti da sotto la gengiva, eliminiamo la vite di guarigione, poi inseriamo la vite, che forma la gengiva, nella parte adatta dell’impianto. L’inserimento di queste vite è necessario per la guarigione dell’epitelio superficiale, per poter formarsi la relazione gengiva-impianto, così si sviluppa la gengiva aderente similmente ai denti naturali. Per la formazione della perfetta gengiva aderente occorrono 2-3 settimane.

Dopo lo sviluppamento della gengiva aderente definitiva, alla precedente vite connettiamo una vite di pilastro, che serve per l’appoggio e per l’ancoraggio del sostituto dentale in preparazione. L’insieme con la vite di pilastro prendiamo l’impronta ai denti (agli impianti), poi la mandiamo nel nostro laboratorio odontotecnico, dove l’odontotecnico prepara la struttura sovrastante che si inserisce perfettamente sull’impianto, la corona, il ponte, il ponte circolare fisso, dentiera.

L’impiantazione non finisce con la preparazione del sostituto dentale e con il suo inserimento nella bocca. Una delle condizioni più importanti del successo durevole della sostituzione dei denti con impianto è il frequente controllo dal dentista. Dopo l’impiantazione consigliamo andare al controllo ogni mezz’anno. Il nostro dentista controlla l’adesione dell’osso e dell’epitelio intorno all’impianto, e lo stato del sostituto dentale, e se occorre, svolge correzioni, per esempio l’ablazione del tartaro depositato sui denti.

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